Prestiti tra Parenti Stretti e Familiari, come Funziona il Prestito Infruttifero

Il prestito tra parenti rientra a pieno titolo tra i prestiti tra privati. Si tratta quindi di una linea di credito particolare, diversa da quelle più classiche dove chi presta il denaro è un istituto di credito o una società finanziaria.

Nei prestiti tra parenti quindi sia il soggetto che concede la somma di denaro che colui che la riceve sono entrambi dei privati cittadini oltre che parenti, cioè persone appartenenti alla stessa famiglia.

Esempi di prestiti tra parenti possono essere gli spostamenti di somme di denaro tra padre e figlio, tra madre e figlia, tra fratello e sorella ma anche con zii, nonni o nipoti. Non avrà quindi alcuna differenza se il prestito verrà fatto da un genitore o da un fratello o sorella.

Nonostante il rapporto di estrema fiducia che ci potrebbe essere in ambito familiare, quando si presta una somma di denaro ad un altro soggetto questo dovrà essere registrato, come disposto dalle attuali normative italiane.

 

I prestiti tra parenti si devono registrare?

Perché i prestiti tra parenti vanno registrati? La registrazione di un finanziamento tra privati, anche se sotto forma di donazione, va registrata. Il motivo è quello di non avere, in futuro, dei problemi di natura fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Il Fisco monitora costantemente tutte le spese tracciabili di ognuno di noi. Grazie al Redditometro è in grado di verificare quali sono gli importi percepiti, ad esempio lo stipendio, e quali sono le spese e gli acquisti che sosteniamo (solo quelli tracciabili).

Se ad esempio un soggetto che ha una busta paga con 600€ mensili acquista un veicolo da 50.000€ questo acquisto potrebbe far scattare un campanello d’allarme al Fisco, tanto da poter inviare gli operatori dell’Agenzia delle Entrate ad effettuare un controllo. Onde evitare di pagare pesanti sanzioni si consiglia quindi di registrare ogni movimento di denaro e di specificare se il denaro ottenuto è un prestito o una donazione.

 

Come evitare le sanzioni del Fisco quando si usano i prestiti tra parenti

Quando si presta del denaro ad un familiare, per evitare problemi di natura fiscale, è sempre bene utilizzare delle precauzioni. Innanzitutto è buona cosa rendere lo spostamento del denaro tracciabile. Si potrà quindi utilizzare un bonifico bancario o un assegno non trasferibile. La soluzione del bonifico bancario potrebbe essere quella più adatta in quanto nella casella della causale sarà possibile specificare il motivo per cui viene effettuato il bonifico. Si potrebbe quindi scrivere qualcosa del tipo “prestito genitori” o “regalo dei genitori” e simili. Questo non basta per essere tutelati ma è sicuramente un punto a proprio vantaggio che potrebbe essere sfruttato in caso di eventuali controlli fiscali.

Per essere tutelati in maniera completa, il prestito tra familiari dovrà essere registrato. Per farlo sarà sufficiente preparare una scrittura privata. Ricordiamo che tutto ciò non è necessario se la somma prestata è di lieve entità, se si ricevono in prestito 200€, dato il piccolo importo, non sarà necessario seguire tutta questa procedura. Si consiglia invece di seguirla se gli importi iniziano a diventare consistenti e si va quindi oltre i 1.000€.

Ci sono dei casi dove qualora gli importi dovessero essere davvero considerevoli si dovrà procedere non solo con la scrittura privata ma con un vero e proprio atto pubblico che dovrà essere redatto da un notaio ed in presenza di testimoni.

 

Prestito tra Familiari: Donazione o Prestito tra parenti?

Nel caso in cui il prestito tra familiari avvenisse sotto forma di donazione e l’importo dovesse essere basso, la scrittura privata sarà sufficiente per tutelarsi da eventuali controlli.

Se invece l’importo dovesse essere consistente, si dovrà procedere con la presenza di testimoni e con atto pubblico, cioè redatto da un notaio.

Il prestito tra familiari, inteso molto spesso come prestito tra parenti senza interessi, è una forma finanziaria che, nonostante coinvolga due soggetti che si conoscono molto bene, per l’appunto parenti (ad esempio tra fratelli, sorelle o dai genitori), deve essere registrato come previsto dalla legge Italiana.

Può capitare che a causa di una spesa improvvisa ci si ritrovi in una condizione economica precaria e che non si voglia richiedere un prestito bancario. Oppure può capitare che ci si vuole togliere lo sfizio di acquistare un nuovo smartphone e che non si disponga di tutti i contanti necessari per acquistarlo. Alcune persone si chiedono: perché dovrei richiedere un finanziamento quando ci sono i miei genitori che potrebbero farlo? In questo caso non pagherei interessi, quale genitore richiederebbe il pagamento degli interessi dal proprio figlio? Non tutti sono però a conoscenza che un finanziamento, qualsiasi tipo di credito sia, chiunque lo eroghi, deve essere necessariamente registrato.

Anche il prestito tra familiari quindi deve essere registrato, proprio perchè anche se avviene tra parenti si tratta sempre di un finanziamento tra privati cittadini, anche se la somma di denaro viene data dal padre al figlio o si ha uno scambio di soldi tra fratello e sorella.

Sia che si tratti di una donazione, sia che si tratti di un vero e proprio prestito tra familiari in entrambi i casi il tutto dovrà essere registrato. Questo dovrà essere fatto per non avere in futuro dei problemi dovuti da eventuali accertamenti fatti da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Il Fisco, ad oggi, può facilmente monitorare gli acquisti che un utente effettua grazie al famoso Redditometro. In questo modo potrà incrociare i dati di quanto guadagnato e di quanto speso e vedere se è presente qualche anomalia. Pertanto, se un soggetto guadagna 600€ al mese in busta paga e ne spende 1.300€ per acquistare un nuovo computer, il Fisco potrebbe allarmarsi e l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate potrebbe effettuare degli accertamenti per verificare la provenienza del denaro speso. Questo viene fatto per verificare se i redditi sono in nero, cioè se si tratta di guadagni ottenuti che non sono mai stati dichiarati al Fisco e pertanto mai tassati. Si potrebbe avere quindi un accertamento fiscale dove, a causa di un ricalcolo delle imposte dovute all’Irpef e con le eventuali sanzioni si potrà correre il rischio che una parte del regalo o del prestito ottenuto da un parente venga utilizzato per pagare tasse e sanzioni all’erario.

Onde evitare tutta questa serie di problemi sarebbe giusto, tanto per iniziare, trasferire il denaro, sia che si tratti di prestito che di donazione, con un assegno non trasferibile o con un bonifico bancario. Sarebbe meglio utilizzare il bonifico bancario in quanto è presente uno spazio dedicato alla causale dove si potrà confermare che lo spostamento di denaro sia un prestito. Nella causale si consiglia quindi di utilizzare frasi come “regalo di mamma e papà” o comunque qualcosa di molto simile che, un domani, nel caso si dovesse ricevere un controllo, possa confermare la buona fede del gesto. In caso di controllo, si potrà richiedere all’istituto di credito la documentazione da esibire al Fisco.

In ogni caso, utilizzare questo metodo non significa aver seguito la procedura completa. Questo permetterà di dimostrare da chi proviene il denaro, ma non basta per giustificarne la ragione per cui questa somma di denaro è stata concessa.

Per tutelarsi quindi, il prestito tra familiari dovrà essere correlato da una scrittura privata. Logicamente non si farà nulla di tutto questo se la somma di denaro sarà irrisoria. Se si parla di prestare ad un parente una cifra bassa, come 50€ o 100€ nulla di tutto questo sarà necessario. Se invece l’importo del prestito tra familiari dovesse essere superiore ai 1.000€ si consiglia vivamente di procedere seguendo tutto ciò che viene previsto dalla normativa.Salva

 

Prestito Infruttifero tra Parenti, cos’è e come funziona

Prestare del denaro a un amico o a un parente che si trova in difficoltà economica non è una pratica vietata dalla Legge, in quando se si seguono le modalità previste dal Prestito Infruttifero è possibile. Ma che cos’e? E come funziona?

 

Cos’è

Quando si parla di Prestito Infruttifero si intende una modalità che consente di prestare una somma di denaro, a un parente oppure a un amico, dove i versamenti effettuati non solo sono giustificabili ma posso anche essere dimostrati all’Agenzia dell’Entrate.

Più precisamente, è possibile dimostrare a questo ente che i soldi che si stanno prestando sono perfettamente legali e che dietro c’è alcuna finalità di lucro, evitando in questo modo che durante un controllo fiscale si possa essere imputati per aver commesso qualche reato.

Quando si effettua un Prestito Infruttifero, a differenza di un regalo oppure di una donazione, automaticamente si prevede anche la restituzione della somma a cui, tassativamente, non si posso applicare interessi di nessuna natura. Di conseguenza, non trattandosi di un comune prestito fruttifero, non sono nemmeno previsti gli adempimenti fiscali e i pagamenti periodici (quindi a scadenza mensile) delle rate.

 

Come Funziona

Nonostante le modalità per effettuare un Prestito Infruttifero di per sé siano relativamente facili, è comunque vietato effettuare la transazione tramite il denaro contante se questo serve per acquistare un bene materiale di un certo valore, per pagare il mutuo oppure dei debiti di altra natura. Mentre, qualora la somma richiesta non superasse i 3.000 euro, allora l’utilizzo dei contanti non solo è consentito ma è considerato lecito.

Ovviamente il versamento del denaro deve essere sempre tracciabile, quindi questo vuol dire che è sempre opportuno che la transazione avvenga sempre attraverso un bionico bancario ma questa, ovviamente, non è la sola condizione richiesta, in quanto bisogna effettuare una stesura privata dove devono essere riportati:

  • dati personali di chi sta sottoscrivendo il Prestito Infruttifero e, allegare anche i documenti richiesti, ovvero la Carta d’Identità e il Codice Fiscale
  • Riportare la data in cui questo prestito è stato stipulato
  • Le modalità con cui avverrà il versamento della somma di denaro
  • Le modalità in cui debitore si impegna a restituire il prestito al creditore
  • Il termine ultimo entro cui il debito deve essere estinto
  • Scrivere nero su bianco, in modo chiaro che il prestito non è ricorrente, ovvero Una Tantum

Ovviamente, per evitare che il Prestito Infruttifero si trasformi automaticamente in un muto, è indispensabile che tra le modalità di pagamento non vengano definite delle rate mensili.

Infine, per evitate ulteriori problemi in caso di un controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate  la stesura privata deve essere inviata per mezzo di una Raccomandata con Ricevuta di Ritorno, in modo che chi riceverà il denaro possa sottoscrivere il documento e rinviarlo, sempre con Raccomandata, al suo creditore.

In quanto, solo dopo aver ricevuto il documento controfirmato, allora la persona intenzionata a prestare la somma richiesta potrà procedere con l’invio del bonifico bancario, ricordandosi però di inserire come casuale  Bonifico Infruttifero.

 

Prestiti tra Privati Online

Nel caso in cui il soggetto che necessita di un finanziamento non dovesse avere un parente disposto a prestargli del denaro ed in assenza di amici e conoscenti che possano soddisfare le sue richieste, è possibile per un privato cittadino richiedere i prestiti tra privati online. Ci sono dei siti dedicati a questo tipo di finanziamento che fanno da intermediari tra creditori e debitori. Il fine di queste piattaforme, chiamate piattaforme di Social Lending, è quello di trovare i creditori che desiderano investire del denaro ed i debitori che otterranno i soldi richiesti e che dovranno poi rimborsarli entro i tempi e le modalità stabiliti.

 

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