Prestito con Cessione del Quinto, Come Funziona, Calcolo, Online, per Dipendenti Privati e Senza TFR

Cessione del Quinto dello Stipendio

La cessione del quinto dello stipendio viene richiesta dal lavoratore dipendente che dispone di una busta paga ed ha quindi un contratto di lavoro regolare e pertanto riesce a dimostrare con facilità il percepimento di un reddito. Il lavoratore dipendente con un contratto di lavoro a tempo indeterminato riesce ad ottenere con estrema facilità i prestiti cessione del quinto anche se dovesse risultare come cattivo pagatore o come protestato.

Anche il lavoratore dipendente con un contratto di lavoro a tempo determinato potrà godere della stessa linea di credito ma ad una condizione: il rimborso del finanziamento dovrà terminare entro la data di scadenza del contratto lavorativo. Se ad esempio al dipendente restano ancora 14 mesi di contratto, il periodo di rimborso dovrà essere minore alle 14 mensilità in modo da rientrare entro la data di scadenza contrattuale.

Nella cessione del quinto dello stipendio chi si occupa dei pagamenti non è direttamente il lavoratore ma il suo datore di lavoro. L’importo da pagare, che corrisponde alla rata mensile, viene detratto direttamente dalla sua busta paga. Proprio per questo, la banca ha fiducia e concede il prestito anche ai cattivi pagatori ed ai protestati.

Quali documenti servono per la cessione del quinto dello stipendio? I documenti richiesti sono quello d’identità, il codice fiscale e l’ultima busta paga.

 

Cessione del Quinto della Pensione

La cessione del quinto della pensione è invece richiedibile dai pensionati che percepiscono un importo superiore a quello che viene in gergo definito con la locuzione di pensione sociale. Questo perché l’importo della pensione sociale viene ritenuto come il minimo indispensabile per condurre una vita con un livello che rientri nella normalità.

Anche in questo caso, chi si occuperà del pagamento delle rate mensili non sarà il pensionato ma del tutto se ne occuperà l’Ente Pensionistico. L’importo da pagare verrà quindi detratto direttamente dal cedolino della pensione. Alcuni istituti di credito pongono un limite di età ai pensionati.

Questo limite per alcune banche è di 75 anni, per altre di 80. Ciò significa che, qualora vi fosse questo limite, il piano di rimborso del finanziamento dovrà terminare entro l’età imposta come limite. Se quindi il limite è impostato a 75 anni, il pensionato dovrà occuparsi del rimborso e terminare i pagamenti prima che egli compia il 75esimo anno di età. Anche in tal caso il finanziamento viene concesso ai cattivi pagatori ed ai protestati.

Quali sono i documenti richiesti per la cessione del quinto della pensione? I documenti necessari per avviare le pratiche sono un documento d’identità, il codice fiscale e l’ultimo cedolino della pensione.

I prestiti cessione del quinto vengono così denominati perché la rata che si deve pagare ogni mese, cioè quella che sarà detratta dalla busta paga o dal cedolino della pensione, non potrà mai essere superiore ad un quinto di quello che ogni mese si percepisce.

E’ obbligatorio per Legge accompagnare i prestiti cessione del quinto con una polizza assicurativa. Nel caso del lavoratore dipendente si parlerà di assicurazione sulla vita e sul lavoro, nel caso del pensionato si parlerà di una polizza vita. Tale assicurazione serve per tutelare il cliente (o i suoi eredi) da eventi parziali o definitivi che potrebbero interrompere i pagamenti. Il beneficiario di tale polizza sarà la società finanziaria e pertanto il pagamento del costo dell’assicurazione spetteranno all’istituto di credito.

 

Come Funziona

Iniziamo col dire che la cessione del quinto è un tipo di prestito non finalizzato. Questo significa che il richiedente può scegliere liberamente di usufruire del denaro che gli verrà prestato nella maniera che meglio preferisce, senza dover sottostare a nessuna clausola e a nessun vincolo da parte della società finanziaria.

La cessione del quinto potrà quindi essere utilizzata per acquistare qualsiasi tipo di bene o di servizio, in base alle esigenze del cliente. Sarà quindi, ad esempio, possibile comprare un prodotto tecnologico, un elettrodomestico, un componente d’arredo, un viaggio e sostenere le spese di una cerimonia come un matrimonio, un battesimo o una comunione nonché le spese dentistiche o di altro tipo.

Chi può richiedere un finanziamento di questo tipo? Esistono due tipi di cessione del quinto:

  • La cessione del quinto dello stipendio richiedibile dai lavoratori dipendenti;
  • La cessione del quinto della pensione richiedibile dai pensionati.

Come funziona la cessione del quinto? Il suo meccanismo è davvero molto semplice. Il richiedente può permettersi di pagare una rata massima il cui importo non potrà mai superare, per obbligo di legge, il 20% di quanto percepito, cioè un quinto (e da qui il nome).

Se un lavoratore dipendente quindi percepisce uno stipendio netto di 1.000€ egli potrà richiedere un finanziamento tramite questa forma di credito e pagare una rata massima di 200€ al mese (1000/5=200).

La cessione del quinto è davvero molto importante. Il motivo è semplice: può essere concessa anche a chi ha avuto dei disguidi finanziari. Stiamo parlando dei protestati e dei cattivi pagatori che in passato hanno avuto difficoltà nel rimborsare un debito e che attualmente vedono rifiutate le classiche richieste di prestito personale perché gli istituti di credito ripongono in loro poca fiducia.

Per quale motivo se una banca non ha fiducia ad erogare un prestito personale non ha invece problemi a finanziare un cattivo pagatore o un protestato con la cessione del quinto? In questa forma di credito chi si occupa dei rimborsi non è il cliente in prima persona ma il suo datore o il suo ente pensionistico.

Nel caso del lavoratore dipendente infatti sarà il datore di lavoro a pagare la rata mensile e l’importo da pagare verrà detratto direttamente dalla busta paga. Nel caso del pensionato invece a pagare le rate mese per mese sarà l’ente pensionistico che detrarrà l’importo pagato dal cedolino della pensione.

Un lavoratore dipendente con un contratto di lavoro a tempo determinato può richiedere questo finanziamento? La risposta è si, a patto che il rimborso del debito avvenga entro la scadenza del contratto. Se il contratto di lavoro scadrà tra 16 mesi il lavoratore dipendente con un contratto a tempo determinato potrà richiedere un prestito da rimborsare con la cessione del quinto il cui piano di rimborso dovrà rientrare nei prossimi 16 mesi.

Un pensionato con la pensione minima può chiedere la cessione del quinto della pensione? La risposta è no, la pensione minima viene considerato come il minimo importo necessario per la sopravvivenza e pertanto non sarà possibile detrarre una quinta parte per saldare il debito di un finanziamento.

Per entrambe le cessioni è obbligatorio per legge associare una polizza assicurativa lavoro/vita che serve a tutelare il cliente (o i suoi eredi) in caso di perdita dell’impiego accidentale o di decesso. Il beneficiario della polizza assicurativa sarà l’istituto di credito che erogherà il denaro pertanto i costi dell’assicurazione saranno a carico della banca.

 

Calcolo della Rata

Come si può facilmente intuire dal nome del finanziamento parliamo di cedere una parte del proprio stipendio o della propria pensione, in modo particolare stiamo parlando di un quinto, ogni mese nei confronti del creditore.

Chi usufruisce di tale forma di credito può, per legge, pagare una rata massima di un quinto di quanto viene percepito in busta paga o sul cedolino della pensione. Parlando di busta paga e di cedolino della pensione è di conseguenza intuibile che prestiti tramite la cessione del V possono essere richiesti esclusivamente dai lavoratori dipendenti e dai pensionati.

Affinché la richiesta di finanziamento vada a buon fine è necessario che il pensionato percepisca una pensione superiore a quella definita “minima” perché il suo importo viene considerato come indispensabile per la sopravvivenza e pertanto non sarà possibile detrarne un quinto per pagare la rata di un prestito.

Per quanto riguarda il lavoratore dipendente spesso viene chiesto se il finanziamento mediante la cessione del quinto dello stipendio può essere concesso solo ai lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato. La risposta è semplice, il finanziamento potrà essere erogato anche nei confronti di quei lavoratori che hanno un contratto di lavoro a tempo determinato, a patto che il piano di rimborso scada prima della scadenza del contratto.

Facciamo un po’ di chiarezza con dei calcoli ed un esempio: il lavoratore dipendente ha un contratto a tempo determinato che scade tra 3 anni e mezzo. Il lavoratore dipendente potrà, come abbiamo già detto, richiedere un finanziamento il cui il rimborso dovrà essere terminato prima che il contratto di lavoro scada. Nell’esempio in questione il prestito con la cessione potrà durare per 3 anni e mezzo, non di più.

Come viene calcolata la cessione del V? Fare il calcolo della rata massima che si potrà sostenere è davvero semplicissimo. Basterà infatti prendere l’importo percepito in busta paga o sul cedolino della pensione al netto e dividere l’importo per 5. Il risultato sarà l’importo massimo della rata che il cliente potrà pagare mensilmente.

Chi richiede un credito di questo genere deve, sempre per obbligo di legge, sottoscrivere una polizza assicurativa che va a tutelare il credito in caso di eventi particolari come il decesso o la perdita del lavoro del cliente. Si tratta di una polizza vita/lavoro dove nella maggior parte dei casi se pur stipulata per conto del debitore chi paga il suo costo è il creditore. Nel caso in cui si dovesse verificare il decesso del cliente o il cliente dovesse perdere (non per sua volontà) il proprio posto di lavoro sarà l’assicurazione ad occuparsi di rimborsare al creditore l’importo residuo del debito.

La cessione del quinto dello stipendio e la cessione del quinto delle busta paga possono essere concessi anche a cattivi pagatori e protestati. Questo può avvenire senza che il debitore sia in possesso di ulteriori garanzie perché non sarà lui direttamente ad occuparsi del rimborso delle rate mensili ma il suo datore di lavoro o il suo ente pensionistico.

 

Online

Perché richiedere la cessione del quinto online piuttosto che presso lo sportello di una banca classica? I motivi potrebbero essere molteplici ma qui elencheremo solo i principali. Online vi è la possibilità di effettuare in brevissimo tempo (circa una manciata di minuti) un numero elevato di preventivi, anche presso banche differenti.

Così facendo sarà davvero molto semplice individuare la proposta commerciale più adatta alle proprie esigenze. Inoltre, le società finanziarie gestendo le pratiche online hanno meno “scartoffie” da trattare ed hanno un minor impiego di personale e quindi riescono a sostenere dei costi minori e di conseguenza riescono ad offrire ai propri ipotetici clienti delle offerte economiche molto più vantaggiose rispetto a quelle che potrebbero essere proposte presso lo sportello di un istituto di credito.

 

Dipendenti Privati

Essere dipendente privato significa appartenere a quella categoria di lavoratori dipendenti che ha un regolare contratto di lavoro con un’azienda privata. La cessione del quinto dello stipendio quindi non viene concessa solo ai dipendenti pubblici, ma anche ai dipendenti privati.

Si tratta di un finanziamento diverso dal classico prestito personale. Il pagamento delle rate avviene infatti in maniera ben diversa. Di norma sappiamo che la rata mensile viene pagata tramite il pagamento dei bollettini postali o tramite un addebito sul conto corrente del cliente.

Con la cessione del quinto dello stipendio invece tale addebito viene fatto direttamente sulla busta paga del cliente. Colui che usufruisce del prestito personale quindi avrà ogni mese una decurtazione sulla propria busta paga di un importo pari a quello della rata da pagare. Possiamo quindi definire che a pagare le rate non sarà direttamente il cliente ma il suo datore di lavoro.

Grazie alla cessione del quinto dipendenti privati è possibile ottenere una linea di credito anche se il richiedente è un cattivo pagatore o un protestato. Possono quindi accedere al finanziamento anche coloro che sono stati registrati nel database del Crif. Questo è possibile proprio grazie al fatto che i casi di insolvenza nella cessione del quinto possono avvenire solo in caso di perdita di impiego da parte del cliente che a quel punto potrebbe non essere più in grado di pagare quanto dovuto.

 

Cessione del Quinto Senza TFR

E’ possibile richiedere un finanziamento con la cessione del quinto senza TFR? Come funziona? Il lavoratore dovrà avere dei particolari requisiti?

Cerchiamo di risolvere ciascuna di queste domande e di spiegare anche cos’è la cessione del quinto e come funziona.

Quando si parla di cessione del quinto ci si può riferire sia a quella dello stipendio, destinata ai lavoratori dipendenti, sia a quella della pensione, destinata a tutti i pensionati che percepiscono una pensione superiore a quella indicata come “minima”.

Nel caso in questione, parlando di TFR (Trattamento Fine Rapporto), quello che ci interessa maggiormente è la cessione del quinto dello stipendio.

Si tratta di una soluzione creditizia che è possibile richiedere solo se si ha un contratto di lavoro, a norma, da lavoratore dipendente. E qui arriva subito una nuova domanda: il lavoratore dipendente con un contratto a tempo determinato può richiedere un prestito con la cessione del quinto?

La risposta è si, a patto che il richiedente stipuli un contratto di prestito dove l’ultima rata da pagare dovrà scadere prima del suo contratto di lavoro. Se al lavoratore restano quindi altri 3 anni di contratto lavorativo egli potrà richiedere un finanziamento la cui durata dovrà essere inferiore ai tre anni.

Quando si richiedere un prestito, qualsiasi tipo di finanziamento sia, è necessario dare all’istituto di credito delle garanzie. Nel caso della cessione non saranno quasi mai necessarie ulteriori garanzie. Questo anche perchè il creditore come garanzia ha sia la busta paga del lavoratore che il suo TFR. Nel caso in cui dovesse accadere qualcosa ed il lavoratore dovesse venire meno nei pagamenti la banca potrà rivalersi sul TFR.

Ma cosa accadrebbe se il TFR fosse già stato utilizzato o non fosse sufficientemente oneroso per garantire il finanziamento? E’ possibile usufruire di un prestito con la cessione del quinto senza TFR? Si, la banca potrà comunque concedere il finanziamento ma dettando nuove condizioni e talvolta, a seconda dell’istituto di credito, alcune restizioni, ad esempio sull’entità dell’importo finanziabile.

E’ possibile quindi che le società di credito prima di erogare una cessione del quinto senza TFR richiedano delle ulteriori garanzie o che richiedano addirittura che il richiedente sia sostenuto dell’ausilio di un garante.

Nella stessa situazione potrebbero trovarsi tutti i lavoratori appena assunti, anche se con un contratto a tempo indeterminato e tutti quei lavoratori che hanno già utilizzato l’anticipo del proprio TFR. Il finanziamento quindi a tali soggetti potrà comunque essere erogato ma si potranno avere delle limitazioni o differenti condizioni contrattuali che saranno valutate, volta per volta, tra il cliente e la banca erogatrice.

Abbiamo parlato di alcune possibili limitazioni. Qualche esempio? La banca potrebbe limitare a 15.000€ l’importo massimo richiedibile, potrebbe limitare ad un massimo di 5 anni il piano di rimborso e potrebbe abbassare sotto il 20% l’importo della rata massima pagabile. Questi sono solo degli esempi ma è ciò che accade per alcuni istituti di credito quando il richiedente necessita di una cessione del quinto senza TFR.